L’OSS: Rischio psico-sociale
L’OSS e gli operatori che lavorano in ambito sanitario, possono essere soggetti ad operare frequentemente in situazioni di forte stress.

Le Cause dello Stress Psico-Sociale
Le cause possono essere legate a fattori di tipo individuale, organizzativo, sociale o culturale. Il coinvolgimento emotivo che può svolgersi in determinati casi, l’impatto quotidiano con la sofferenza, possono generare nel personale sanitario, in particolar modo al personale oss e infermieristico,sensazioni di fallimento e distacco personale. Le condizioni dell’ambiente di lavoro che prevedono molte volte un sovraccarico di lavoro, mancanza di pianificazione, burocratizzazione eccessiva, sono spesso motivo di perdita d’interesse alla professione e alla responsabilità nel proprio lavoro.
Caratteristiche degli ambienti il lavoro che possono rappresentare fonti di rischio psicosociale possono essere raggruppate in due categorie:
- Caratteristiche legate al contesto;
- Caratteristiche legate al contenuto;
La sindrome del Burnout
In particolare l’OSS, può essere soggetto dopo un periodo di forte stress, alla sindrome del burnout. Il Burnout si caratterizza per una condizione di nervosismo, irrequietezza, apatia, indifferenza, cinismo, ostilità degli operatori socio sanitari, sia fra loro, sia verso terzi. Queste manifestazioni psicologiche e comportamentali possono essere raggruppate in tre categorie di disturbi: l’esaurimento emotivo, la depersonalizzazione e la ridotta realizzazione personale.
L’esaurimento emotivo consiste nel sentimento di essere emotivamente svuotato e annullato dal proprio lavoro, per effetto di un inaridimento emotivo nel rapporto con gli altri; La depersonalizzazione si manifesta come un atteggiamento di allontanamento e di rifiuto nei confronti di coloro che richiedono o ricevono la prestazione professionale, il servizio o la cura.
L’operatore colpito da Burnout manifesta una serie di sintomi che si distinguono in:
- Sintomi aspecifici (irrequietezza, senso di stanchezza, esaurimento, apatia, nervosismo e insonnia);
- Sintomi somatici (ulcere, cefalee, aumento o calo ponderale, nausea, disturbi cardiovascolari, difficoltà sessuali);
- Sintomi psicologici (depressione, bassa stima di sé, senso di colpa, sensazione di fallimento, rabbia, risentimento, irritabilità, aggressività); Tale situazione di disagio molto spesso induce il soggetto ad abuso di alcool, di psicofarmaci o fumo.
Le 4 fasi della Sindrome del Burnout nell’OSS
- La prima fase: Entusiasmo idealistico è caratterizzata dalle motivazioni che hanno indotto gli operatori a scegliere un lavoro di tipo assistenziale; tali motivazioni sono spesso accompagnate da aspettative di “onnipotenza”, di soluzioni semplici, di successo generalizzato e immediato.
- La seconda fase: Stagnazione. L’OSS continua a lavorare ma si accorge che il lavoro non soddisfa del tutto i suoi bisogni. Si passa gradualmente da un elevato impegno ad una consumazione totale recessiva dove il sentimento di profonda delusione determina una chiusura verso l’ambiente di lavoro.
- La terza fase: Frustrazione. La più critica. Il pensiero dominante dell’operatore è di non essere più in grado di aiutare nessuno, con profonda sensazione di inutilità.Il soggetto può assumere atteggiamenti aggressivi e spesso mette in atto comportamenti di fuga.
- Nella quarta fase si assiste al crollo emotivo riguardante la propria professione.